Come conservare i salumi interi o affettati

Come conservare i salumi intero o affettati

Saporiti e profumati, i salumi andrebbero gustati freschissimi, se possibile subito dopo essere stati affettati.
Ma quando li acquistiamo al supermercato, può succedere che passi qualche giorno prima che vengano consumati.

Allora, come conservare i salumi in casa per mantenerne inalterato il gusto e l’aroma, evitando gli sprechi e i rischi legati al deterioramento?

In realtà, non è difficile: serve solo mettere in pratica qualche piccolo accorgimento, scegliendo la confezione più adatta e l’ambiente ideale nel quale tenerli.

Se desiderate saperne di più, di seguito troverete tutti i dettagli relativi ai metodi da adottare per una corretta conservazione dei salumi.

Interi, affettati e da spalmare: come conservare i salumi

I diversi metodi per conservare gli insaccati dipendono, in primo luogo, dalla tipologia dei diversi prodotti, dalle modalità con le quali sono stati realizzati e dalle condizioni in cui si trovano.

C’è una differenza sostanziale, infatti, tra un salume artigianale e uno industriale, tra un insaccato fresco o stagionato: le diverse caratteristiche di un salume, infatti, incidono anche sulla scelta del luogo e della temperatura di conservazione.

Tutti i salumi lavorati con tecniche industriali sono trattati termicamente, di conseguenza sopportano meglio le temperature basse, senza perdere o modificare le loro qualità organolettiche. Basterà, dunque, mantenere la linea del freddo e trasferirli rapidamente dal banco frigo del negozio dove sono stati acquistati al frigorifero di casa.

I salumi artigianali, invece, non subiscono trattamenti termici e non contengono conservanti, quindi vanno conservati con modalità che tengano conto di queste loro caratteristiche, evitando di sottoporli a choc termici troppo marcati.

Affettati conservati in cantina appesi

I salumi interi possono essere conservati a temperatura ambiente non superiore a 20 C°, preferibilmente appesi, in un luogo fresco, asciutto e ben areato come, per esempio, una cantina fresca e poco umida.

In qualunque caso e a qualsiasi genere di prodotto appartengano, i salumi già affettati devono essere tenuti in frigo perché, una volta aperti, iniziano subito a ossidarsi.

Queste regole valgono, a maggior ragione, per i salumi morbidi e spalmabili, che sono più soggetti alla formazione di muffe: questa varietà di salumi va tenuta obbligatoriamente in frigo, anche prima di aprirne la confezione, inseriti in un contenitore preferibilmente a chiusura ermetica e consumati nel più breve tempo possibile.

Come conservare i salumi in frigo

I salumi interi a lunga stagionatura, come il salame Napoli o Milano, sono meno soggetti al deperimento quindi hanno una durata quasi garantita anche in casa.

In modalità di conservazione domestica vanno, comunque, conservati in frigorifero e consumati entro 1/2 settimane, periodo che si riduce drasticamente a 2/3 giorni quando sono aperti, affettati o tagliati a tranci.

I salumi che presentano un alto tasso di umidità, per esempio quelli morbidi e spalmabili come il ciauscolo, sono più facilmente deperibili e vanno tenuti nella zona medio-bassa del frigo, consumandoli entro un tempo massimo di 30 giorni.

Conservare gli affettati in frigo sembra essere, dunque, il sistema obbligato per evitare che si guastino. Ma quanto dura l’affettato in frigo?

Tenete presente che la sua conservazione è soggetta a limiti temporali molto brevi: in linea di principio, è sempre meglio consumarlo entro un paio di giorni.

Questo comportamento “virtuoso” non solo evita che il salume perda il gusto e il profumo che lo rende così deliziosamente appetibile ma, soprattutto, scongiura il rischio che batteri nocivi per la salute si sviluppino al suo interno.

Salame congelato

A proposito di freddo e di basse temperature di conservazione ci si chiede spesso: si possono congelare gli affettati?

Anche in questo caso è necessario distinguere: i salumi interi non vanno mai congelati, perché perderebbero tutte le loro proprietà organolettiche. Il congelamento, inoltre, accentua il rischio di inacidimento dei grassi e favorisce l’ossidazione.

Si può fare un’eccezione nel caso dei salumi a basso contenuto di sale e quasi totalmente privi di parti grasse. Volendo in ogni caso congelare i salumi, meglio farlo dopo che siano stati confezionati sottovuoto.

Inoltre, ricordate che, come qualsiasi altra tipologia di alimento, anche i salumi una volta scongelati non possono più essere ricongelati.

Come conservare i salumi sottovuoto

Dal punto di vista del confezionamento, una delle strategie migliori consiste nel conservare il salame sottovuoto: questa tecnica previene l’ossidazione del grasso, evitando anche la proliferazione dei batteri e aiuta a mantenere inalterati gusto e aroma.

La durata dei salumi sottovuoto è cinque volte maggiore rispetto a quella dei salumi conservati in altre confezioni e, in frigo, raggiunge anche i 2 mesi.

Ci sono molte buone ragioni, dunque, per le quali conviene adottare questa tecnica di confezionamento, che assicura di gustare un prodotto le cui caratteristiche organolettiche si mantengono pressoché inalterate.

Ma dove conservare i salumi sottovuoto?

Ovviamente in frigorifero, nella parte più bassa, dove la temperatura è più fresca, ma anche in congelatore: il sottovuoto, infatti, evita il “freezer burn”, la bruciatura da congelamento che può alterare gusto e qualità del salume, mantenendolo nelle condizioni ottimali fino a 3 mesi dalla data di inizio del congelamento.

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