Come cucinare la pasta: guida definitiva alla cottura

Come cucinare la pasta

Must della cucina mediterranea e orgoglio italiano, la pasta è uno di quei pochi ingredienti che non può mai mancare nelle nostre dispense. Quante volte una semplice spaghettata vi ha salvato da una cena all’ultimo minuto?

Asciutta, con pomodoro e basilico oppure con aglio, olio e peperoncino, la pasta mette d’accordo proprio tutti, adulti e bambini. Amica della dieta, è un’ottima fonte di fibre, di carboidrati, di vitamine del gruppo B e di proteine.

Per cucinare la pasta a regola d’arte e deliziare i vostri ospiti, non basta solo versarla nell’acqua calda, rispettare i tempi di cottura e selezionare i migliori ingredienti.

Certo, sono dettagli da non sottovalutare assolutamente, ma sapevate che nonostante i tanti anni trascorsi dietro i fornelli ogni giorno anche le massaie più esperte commettono errori grossolani?

E voi? Siete davvero sicuri di saper cuocere la pasta? Scopritelo nei prossimi passaggi: abbiamo redatto la guida definitiva su come cucinare la pasta nella quale troverete tante chicche utili per il futuro. Provare per credere!

Come cucinare la pasta: la scelta dell’ingrediente principale

Prima di scoprire come fare la pasta a perfetta regola d’arte, iniziamo dalle basi. In commercio trovate diverse varietà: alcune più economiche altre meno. Questa differenza ha poco a che vedere con il marchio (anche se incide ugualmente). In realtà, state pagando la qualità.

Avete mai fatto caso che la pasta di semola rimacinata di grano duro 100% italiana rimane più al dente, turgida e compatta rispetto ad altre più economiche? Inoltre, perde meno amidi in cottura e di conseguenza mantiene inalterate le sue proprietà e i valori nutrizionali. Da questo punto di vista, la Pasta Liguori è un’eccellenza.

Ottima anche la varietà integrale, ricca di fibre e oligominerali, ma se volete preparare la pasta ad hoc optate per la trafilata al bronzo. Essendo più ruvida trattiene meglio il condimento e ha una maggiore resa.

Attenzione: non scegliete un formato a caso! Ognuno richiede un condimento specifico:

  • La pasta ruvida trattiene bene i sughi e il ragù di carne;
  • La pasta corta (pennette, farfalle, sedani e simili) è ideale per condimenti poco omogenei;
  • La pasta rigata assorbe bene i sughi corposi;
  • La pasta lunga (spaghetti, bucatini) si sposa con una salsa liquida e cremosa;
  • La pasta a spirale (fusilli, eliche) dà il meglio di sé con il classico pomodoro fresco.

Cuocere la pasta: la scelta della casseruola

Cottura della pasta lunga in pentola dai bordi alti

Può sembrare banale, ma sappiate che la pentola può fare davvero la differenza. La scelta dipende sostanzialmente dal numero di commensali e dal formato di pasta.

Per esempio se volete portare in tavola delle penne all’arrabbiata, potrete utilizzare una casseruola o una pentola più larga e meno alta; diversamente se pensate di mettere d’accordo i vostri ospiti con una carbonara o una amatriciana, vi occorrerà un pentola dai bordi alti, ideale per spaghetti e bucatini.

Come si cucina la pasta: la giusta quantità di acqua

L’acqua non è un dettaglio da poco. Di solito, il tegame si riempie a 2/3 della capienza totale e non fino all’orlo. La regola vuole comunque che ad ogni 100 grammi di pasta corrisponda 1 litro di liquido.

Iniziate quindi a pesare la pasta per evitare sprechi inutili e per ottenere risultati prevedibili, come ad esempio una o due porzioni in più per gli ospiti voraci.

Quando posizionate la pentola sul fuoco, selezionate il fornello più adatto alle sue dimensioni. Una fiamma troppo piccola, infatti, potrebbe allungare di molto i tempi di ebollizione dell’acqua e di conseguenza di cottura della pasta.

Al contrario, una troppo grande finirebbe per scaldare eccessivamente i manici e quindi esporvi a rischi di scottature, ma anche a far fuoriuscire il contenuto della pentola e sporcare il piano cottura. Siamo certi che queste ultime considerazioni bastino per indurvi all’attenzione!

Per quanto riguarda il coperchio, utilizzatelo per velocizzare i tempi di ebollizione dell’acqua, ma non appena sopraggiungono le prime bolle mettetelo pure da parte. Quando poi calate la pasta, rimettetelo per far riprendere il bollore.

Come si prepara la pasta: il sale

Il sale va aggiunto rigorosamente quando l’acqua bolle, in caso contrario potrebbe trasferire un sapore ferroso alla pasta. Inoltre, andrebbe a danneggiare e a corrodere la casseruola. Prestare un po’ più di attenzione ne vale assolutamente la pena, non trovate?

Tra sale grosso e fino, vi suggeriamo di optare per il primo o eventualmente per del sale marino integrale. Rispetto a quello raffinato, entrambi hanno un maggiore contenuto di oligominerali, di iodio, di magnesio e meno cloruro di sodio.

Sale grosso per cuocere la pasta

Veniamo adesso alle quantità. In genere, sono sufficienti 10 g ogni litro d’acqua oppure, se preferite, 7 g ogni 100 di pasta.

Non considerate però questa regola come universale perché il dosaggio può variare anche in base ai tempi di cottura. Per cui se la pasta ha bisogno di 15 minuti per essere perfettamente al dente, basterà un quantitativo inferiore di sale: maggiore è la permanenza in acqua e più ne assorbe il sapore.

Per non sbagliare, assaggiate di tanto in tanto e verificate che la quantità di sale sia adeguata. Tenete conto anche del tipo di condimento: se è già abbastanza saporito, è meglio aggiungerne pochissimo o addirittura evitarlo.

Se doveste trovarvi nella spiacevole condizione di eccedere nella salatura, non buttate via nulla. Esiste un rimedio infallibile che vi tornerà utile: mettete su un altro fornello un pentolino con dell’acqua non salata e portate ad ebollizione. Aiutandovi con il mestolo, prelevate parte dell’acqua salata e aggiungete poco alla volta l’altra e il gioco è fatto.

Notate come un semplice assaggio può tirarvi fuori dai guai, specialmente se avete degli invitati a casa.

Tempi di cottura della pasta

Le indicazioni riportate sulla confezione vi consentono, ma non sempre di ottenere una pasta al dente. I tempi variano in base al formato, ma anche a seconda del tipo di pasta (fresca, all’uovo oppure secca). Versatela tutta insieme a bollore vivace e utilizzate un timer per regolarvi con i minuti.

Ricordate che la pasta all’uovo non richiede cotture lunghe: non appena sale a galla è già pronta. I tempi si allungano di poco per quella fresca, ma non all’uovo, e toccano anche i 15 minuti per la pasta secca. E ricordatevi che la trafilata al bronzo regge la cottura molto meglio.

Anche in questo caso, non dimenticate di assaggiare per verificare la giusta consistenza ed evitare che la pasta sia troppo cotta o troppo cruda. Per passarla al condimento, deve essere rigorosamente al dente.

Conchiglioni richiedono una cottura particolare

Volete utilizzare della pasta grossa, come ad esempio dei conchiglioni, ma temete che si possano rompere? Non è colpa vostra, ma è una caratteristica di questo formato.

Per ottenere degli ottimi risultati controllate i tempi sulla confezione e spegnete la fiamma 2-3 minuti prima. Mettete il coperchio e non toccate la pasta fino a completamento della cottura. Rimarrete piacevolmente stupiti!

Leggi anche: Risottare la pasta: significato, vantaggi e come fare

Volete una soluzione più green per risparmiare su luce e gas? Ecco un consiglio furbo: dal momento in cui avete buttato la pasta calcolate appena 2-3 minuti. Adesso spegnete il fuoco e coprite la pentola con il suo coperchio.

La pasta pian pianino si cucinerà, ma tenete bene a mente che richiederà qualche minuto in più rispetto alle tempistiche previste e riportate sulla confezione (più o meno una decina).

Scolare la pasta

Per portare in tavola un ottimo primo piatto, scolate la pasta e conservate l’acqua di cottura che è preziosissima! Vi sconsigliamo di utilizzare il colapasta: una semplice schiumarola è più che sufficiente,

A cosa potrebbe servirvi l’acqua di cottura? Oltre a diluire sughi e salse troppo densi e ad amalgamare perfettamente la pasta al condimento senza utilizzare troppo olio, infatti, potrete sfruttare l’acqua di cottura per eliminare le incrostazioni dalle stoviglie e dagli attrezzi utilizzati per cucinare, oppure per annaffiare le piante.

Un NO categorico invece all’acqua fredda per bloccare la cottura per la realizzazione della pasta fredda: basta semplicemente scolarla un minutino prima e condirla immediatamente.

Aggiunta del condimento

Versate la pasta ancora calda nel condimento e amalgamate per bene. In caso di mantecatura, in base alla ricetta potrebbe essere necessario tenere acceso e spegnere il fuoco, in quest’ultimo caso il calore della pasta farà tutto il resto.

Se utilizzate una salsa pronta, in vasetto, svuotate il contenuto necessario all’interno della pentola dove in precedenza avete cucinato la pasta e mescolate amalgamando aiutandosi con l’acqua di cottura.

Fare la pasta: ulteriori consigli

La pasta lunga va versata nella casseruola per intero, senza spezzarla e disponendola a raggiera; inizialmente fuoriuscirà dalla pentola, ma pian piano ammorbidendosi riuscirete ad adagiarla nell’acqua di cottura.

Alcuni pensano che mettere dell’olio in cottura aiuti la pasta a non attaccarsi al fondo. In realtà, significherebbe aggiungere altri grassi alla preparazione oltre a quelli già presenti nel condimento. Per ovviare, vi basta semplicemente mescolare il formato scelto con un mestolo di legno o in silicone un minuto dopo averlo versato nella pentola.

Durante la cottura, come consigliano chef del calibro di Cristiano Tomei e Gennaro Esposito, non bisogna stressare la pasta, soprattutto se di eccellente qualità. Quindi abbassate la fiamma al minimo possibile per il mantenimento del bollore e toccatela il meno possibile, giusto per non farla attaccare alla pentola.

Il segreto per portare in tavola una pasta perfettamente mantecata e ancora calda? Riscaldate il piatto per 60 secondi, anche al microonde oppure a bagnomaria. Adesso, conoscete tutti i segreti per una perfetta cottura della pasta.

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