Il cavolfiore, la verza e il cavolo nero sono ortaggi tipicamente invernali che appartengono alla famiglia delle crucifere: pur essendo esteticamente molto diversi tra loro, hanno caratteristiche organolettiche simili e si caratterizzano per l’aroma pungente e il gusto deciso.
In cucina, oltre a rappresentare l’ingrediente primario di molti piatti, possono essere inseriti nella preparazione di numerose pietanze, dalle più semplici alle più elaborate ma prima della cottura bisogna che siano accuratamente privati delle parti non commestibili.
Vediamo insieme come pulire la verza, come pulire il cavolfiore e come pulire il cavolo nero.
Come pulire la verza
Ricca di proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, la verza si caratterizza per la forma tondeggiante e le foglie grinzose, solcate da nervature evidenti.
Nelle preparazioni in cui è necessario disporre di foglie intere, come i famosi involtini, quando ci si appresta a pulire la verza bisogna prestare particolare attenzione a non danneggiarne la struttura.
Per sapere come si pulisce la verza, seguite questo procedimento:
- Usando le mani, rimuovete le foglie esterne e appoggiate la verza su un tagliere;
- Con un coltellino ben affilato tagliate via la parte più coriacea, quindi dividete la verza a metà per il lato lungo;
- Incidete il gambo da ognuna delle 2 metà ed eliminatelo.
Questi 3 passaggi sono essenziali per separare le foglie dal gambo centrale senza danneggiarle, in modo da poterle utilizzare integre.
Se, invece, con la verza volete realizzare una minestra, una zuppa o un’insalata, potete ridurre le 2 metà in quarti e tagliarle a julienne.
Prima di essere cotta, la verza va accuratamente lavata sotto acqua corrente e asciugata con uno strofinaccio, foglia per foglia; quando decidete di utilizzarla tagliata a listarelle, vi basterà lasciarla per qualche minuto all’interno di uno scolapasta in modo che perda l’acqua di lavaggio in eccesso.
Come pulire il cavolo nero
Le foglie sottili e arricciate, solcate da nervature centrali, identificano il cavolo nero: per essere certi di aver acquistato un prodotto fresco le foglie devono essere turgide e avere un bel colore verde, molto scuro.
Nelle opinioni dei nutrizionisti, il cavolo nero è descritto come un superfood: leggero (solo 30 kcal ogni 100 g), ma energetico, ricchissimo di vitamina C e antiossidanti naturali, un vero e proprio booster del sistema immunitario.
Per pulire il cavolo nero, vi consigliamo di procedere nel modo che segue:
- Staccate con le mani le foglie più esterne, se vi sembrano molli o danneggiate;
- Servendovi di un coltellino affilato eliminate da ognuna delle foglie interne la parte centrale;
- Lavate il cavolo nero sotto acqua corrente e lasciatelo asciugare all’interno di uno scolapasta;
- Quando avrà perso la maggior parte dell’acqua di lavaggio, tagliate le foglie trasversalmente, a listarelle non troppo sottili.
Il cavolo nero si presta ad essere utilizzato all’interno di energetiche minestre, tra cui la famosa ribollita toscana, una pietanza che fa parte della cd. cucina di recupero e che viene realizzata con pane raffermo e verdure, alla quale il cavolo nero conferisce il particolare gusto deciso.
Come pulire il cavolfiore
Ricco di fibre, vitamine e minerali, il cavolfiore contiene anche una notevole percentuale di zolfo, responsabile dell’odore poco gradevole che si sprigiona in cottura: per ovviare a questo inconveniente, provate ad aggiungere un cucchiaio di latte o di aceto all’acqua della bollitura.
D’altro canto vale la pena mangiarlo perché, oltre che buonissimo, il cavolfiore fa bene al nostro organismo, in particolare al sistema gastro intestinale.
Al momento dell’acquisto è importante verificare che il cavolfiore si presenti ben chiuso, con le cime senza macchie e dalla colorazione uniforme.
Di seguito, vi spieghiamo come si pulisce il cavolfiore:
- Appoggiate il cavolfiore su un tagliere e, servendovi di un coltellino tagliente, eliminate le foglie esterne e la parte finale del gambo;
- Staccate le cime dal gambo centrale e mettetele in un contenitore pieno d’acqua;
- Continuate il lavaggio delle cime, procedendo singolarmente per ognuna, quindi mettetele ad asciugare su un canovaccio pulito.
Se dal cavolfiore desiderate ottenere delle fette da impanare e friggere, dopo aver eliminato le foglie esterne e il gambo inferiore, procedete (con molta cautela!) a tagliare tutte insieme le cime, parallelamente al gambo, cercando di ottenere delle sezioni uniformi.
Consigli sulla conservazione
Se prevedete di non consumare tutti i vostri ortaggi in breve tempo, potete conservarli in frigorifero all’interno di un contenitore con coperchio a chiusura ermetica.
Ricordatevi di pulire bene sia il cavolfiore, che il cavolo e la verza, prima di riporli, ma senza lavarli: si manterranno freschi fino a una settimana.
Potete anche pensare di fare scorte di cavolo nero, verza e cavolfiore, scegliendo il metodo che permette una conservazione più lunga, ovvero il congelamento in freezer.
In questo caso, però, prima di riporre gli ortaggi nei sacchetti gelo dovrete lavarli accuratamente e sbollentarli per pochi minuti (ne basteranno 3/4), oppure cuocerli a vapore per 7/8 minuti e, subito dopo, tuffarli in acqua ghiacciata per fermare la cottura.
Ovviamente potrete congelare anche una pietanza già pronta a base di cavolfiore, verza o cavolo nero: si conserverà perfettamente per circa 6-8 mesi, pronta da gustare dopo essere stata scongelata.
Come cucinare cavolo nero, cavolfiore e verza
Le ricette nelle quali utilizzare questi gustosi ortaggi sono davvero innumerevoli: sono ottimi anche solo sbollentati e conditi con una vinaigrette di olio EVO e limone o aceto bianco, ma per ognuno di essi esiste una destinazione idonea che ne assicura il consumo ottimale e più appagante.
Il cavolo nero si presta benissimo alla preparazione del comfort food per eccellenza, la zuppa: una minestra che contiene il cavolo nero assume un gusto peculiare che si trasferisce anche agli altri ingredienti, esaltandone il sapore.
Ma con il cavolo nero potrete realizzare ottime frittate, burger vegetariani, primi piatti saporiti dal tono tipicamente invernale con l’aggiunta di speck o deliziose vellutate per una cena semplice ma invitante.
Le versatili foglie della verza si possono utilizzare per fare da involucro a squisiti involtini, da tuffare nel sugo di pomodoro o da brasare, ripieni di saporita salsiccia.
Potete aggiungere la verza a qualsiasi minestra, anche di riso, oppure a un timballo a base di patate e formaggio; ottima anche cruda, tagliata a julienne arricchisce l’insalata mista conferendole un sapore deciso e appetitoso.
Il cavolfiore poi può essere inserito in tantissime ricette, sia fredde che calde: sfizioso se trasformato in polpette, è ottimo gratinato al forno con formaggio e olive nere, davvero speciale se affogato nel vino rosso e condito con cipolle e pecorino, alla maniera siciliana.
E col cavolfiore si possono realizzare anche fragranti cotolette vegetariane, oltre alla famosa insalata di rinforzo napoletana, che prevede l’aggiunta delle delicate cime al contorno della seconda portata.