Come pulire gamberi, gamberoni, gamberetti e mazzancolle

Come pulire gamberi, gamberoni, gamberetti e mazzancolle

I gamberi, insieme a gamberoni, gamberetti e mazzancolle, sono una specie di crostacei molto utilizzata nella cucina di tutto il mondo. Ad esempio possono essere impiegati per preparazioni come sushi, antipasti a base di pesce, primi piatti, risotti o zuppe.

In particolare i gamberi, sono caratterizzati da una particolare consistenza che al palato risulta essere delicata, ma al tempo stesso pregiata e saporita.

A seconda del colore delle carni vengono categorizzati in diverse varietà, dal bianco al rosso chiaro, dal rosso intenso al grigio.

Acquistandoli freschi, prima della cottura, è necessario svolgere alcune operazioni preliminari: nei prossimi paragrafi vi spiegheremo come pulire i gamberi, come riconoscere quelli freschi, come cucinarli e come conservarli.

Una piccola guida applicabile anche a gamberoni, gamberetti e mazzancolle.

Come riconoscere gamberi, gamberoni, gamberetti e mazzancolle freschi

Prima di vedere come pulire i gamberi, cerchiamo di capire come riconoscere quelli freschi. Non è semplicemente una questione di sapore, ma si tratta anche di qualità delle materie prime perché se non freschi possono rappresentare un rischio per la salute.

Se ne avete la possibilità, rivolgetevi al vostro pescivendolo di fiducia che sicuramente saprà consigliarvi al meglio.

In alternativa, se vi recate al supermercato, al momento dell’acquisto è necessario fare estrema attenzione a diversi elementi come il colore del gambero, gli occhi, la corazza, la testa e il profumo.

Controllate anche l’etichetta dove deve essere sempre evidenziata la varietà del gambero, la provenienza e il metodo di produzione.

Gamberoni al banco frigo di una pescheria

Il colore dipende dalla tipologia del gambero che in genere varia dal verde al marrone. Da evitare quelli con macchie gialle o nere tra la coda e le zampe o quelli di colore rosato.

Gli occhi devono essere lucidi e grandi, se non ci sono o sono più piccoli del solito o opachi, vuol dire che il crostaceo in questione non è fresco.

La testa deve essere sempre attaccata al corpo e deve avere tutte le antenne.

La corazza, invece, deve avere un aspetto lucido e sodo, compatta e umida, difficile da spezzare e il corpo non deve assolutamente essere viscido al tatto.

Attenzione anche al profumo che deve essere quello del mare, evitate quindi quelli con cattivo odore, che sanno di ammoniaca o uovo marcio.

Come pulire gamberi, gamberoni, gamberetti e mazzancolle

Acquistati freschi, è arrivato il momento di prepararli e cucinarli. Vediamo insieme come pulire i gamberi step by step.

Per prima cosa sciacquateli sotto l’acqua corrente, quindi posizionatevi su un tagliere e staccate la testa, il carapace e le zampette aiutandovi con le mani. A seconda della ricetta che intendete preparare, potete decidere se eliminare o lasciare anche la parte finale della coda.

Rimozione del tratto intestinale di un gambero crudo

Pulito esternamente, potete passare all’eliminazione dell’intestino interno: incidete il dorso del gambero con un coltello e tirate, delicatamente, il filetto nero. Per eseguire quest’operazione potete usare anche uno stuzzicadenti o una pinzetta.

I gamberi possono essere puliti anche da cotti: basterà sbollentarli in acqua bollente per qualche minuto, lasciarli raffreddare e procedere con la pulizia descritta precedentemente.

Come cucinare gamberi, gamberoni, gamberetti e mazzancolle

Abbiamo visto come pulire i gamberi, adesso proviamo a darvi qualche idea sfiziosa per cucinarli.

Come abbiamo già anticipato, i gamberi, come anche i gamberoni, i gamberetti e le mazzancolle, possono essere impiegati per diverse preparazioni culinarie che variano dagli antipasti ai secondi, dai primi piatti alle zuppe di pesce.

Il segreto per portare in tavola dei gamberi morbidi e saporiti è quello di cucinarli poco: diminuendo i tempi di cottura sarà quindi possibile preservare la consistenza e il sapore tipico di questi crostacei.

Qualsiasi ricetta decidiate di fare è importante impostare un fuoco né troppo alto né troppo basso e, soprattutto, è importante non superare i 5 minuti di cottura.

Se avete a disposizione un ottimo prodotto lasciatelo più naturale possibile e scottatelo semplicemente in padella con un filo di olio per due minuti. Serviteli con un’insalata mista o accompagnateli con del cous cous, quinoa o riso basmati.

Gamberi marinati

Per dare uno sprint in più con un tocco orientale, se di vostro gradimento, potete aggiungere della salsa di soia, sia a crudo che saltata in padella insieme ai gamberi. La salsa di soia può essere utilizzata anche come marinatura insieme a olio, sale e aglio.

I gamberi ripassati e cotti in padella possono essere utilizzati anche come condimento per deliziosi primi piatti e risotti a base di pesce e frutti di mare.

Un’altra ricetta sfiziosa, per un secondo a base di gamberi, sono gli spiedini alla griglia. Infilzate i gamberi con uno stuzzicadenti in legno e cuoceteli, per pochi minuti, direttamente sulla griglia. Per renderli più gustosi, prima della cottura passateli nell’albume e poi nel pangrattato.

I gamberi sono ottimi anche da fritti: realizzate una classica panatura con uovo, pangrattato, sale e spezie a vostro piacimento e friggeteli direttamente nell’olio bollente.

Come conservare gamberi, gamberoni, gamberetti e mazzancolle

Gamberi congelati nel frigorifero

In caso di gamberi freschissimi è bene ricordare che possono essere congelati sia crudi che cotti.

Dopo averli puliti seguendo il metodo descritto nel paragrafo su come pulire i gamberi, metteteli nei sacchetti gelo e poneteli direttamente nel freezer.

Nel caso di gamberi cotti, lasciateli prima raffreddare completamente, disponeteli quindi su un vassoio e congelateli in freezer. Quando saranno sodi, metteteli nei sacchetti gelo e conservateli nel congelatore.

In entrambi i casi, quando sarà il momento di utilizzarli scongelateli in frigorifero con largo anticipo.

I gamberi freschi crudi, inoltre, possono essere conservati in frigorifero per 1 giorno; da cotti, invece, per un massimo di 2 giorni.

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