Uno dei frutti tropicali più deliziosi, il mango, sembra essere anche quello meno facile da pulire: sarà per la sua buccia spessa, che più la si tocca e più diventa scivolosa, oppure per quel nocciolo così grande al centro, sul quale rimane attaccata molta della polpa…
Fatto sta che molti di noi non sanno come pulire il mango e, per questo motivo, finiscono per non comprarlo.
Ma il mango è davvero troppo buono e ricco di straordinarie proprietà organolettiche per rinunciare a mangiarlo. A ben guardare, poi, questa grossa drupa originaria dell’India richiede solo qualche piccola accortezza e un coltello ben affilato per concedere la dolcezza che è in grado di dare.
Ma allora, quali sono i metodi migliori per eliminare la buccia? E come tagliare il mango? Vediamo insieme come fare.
Come scegliere un mango
Partiamo dal presupposto che è più facile pulire e tagliare il mango quando è maturo al punto giusto, né ancora acerbo, né tanto meno sfatto.
Per questo motivo, al momento dell’acquisto, la prima cosa da verificare è il suo grado di maturazione. Per farlo provate ad appoggiare delicatamente un polpastrello sulla buccia del frutto, se la sentite cedere (ma non affondare!) sotto il vostro tocco vorrà dire che il mango è pronto per essere gustato.
Un altro indizio della corretta maturazione del mango è il colore della sua buccia, che deve possedere le caratteristiche sfumature gialle e rosse sul colore verde di base.

Ricordiamo che il mango, essendo un frutto tropicale, arriva nel nostro paese dopo un lungo viaggio in aereo, per cui il prodotto che trovate al mercato non si può certo considerare “appena raccolto”.
Nella migliore delle ipotesi, saranno già trascorsi un paio di giorni da quando il frutto ha lasciato la pianta che l’ha generato; se poi arriva via mare, il viaggio è ancora più lungo e può durare anche 20 giorni, motivo per cui i manghi vengono conservati in container refrigerati allo scopo di rallentarne la maturazione.
Per fortuna, da alcuni anni si è avviata la produzione di mango anche in Sicilia: grazie al suo clima caldo, da agosto a novembre è possibile reperire sul mercato italiano frutti con il giusto grado di freschezza.
Come pulire un mango
Considerato il fatto che il mango ha il nocciolo molto grande (circa 7/8 cm) e coperto da fibre che possono rendere complicata l’operazione di separazione dalla polpa, prima di sbucciare il mango può essere utile dividere il frutto a metà o a grosse fette.
Per dividerlo in due metà, procedete in questo modo:
- Appoggiate il mango su un tagliere e tenetelo fermo con la mano;
- Usate un coltello ben affilato per tagliare il mango a metà, partendo dalla buccia e proseguendo fino ad arrivare a toccare il nocciolo;
- Prendete il mango con entrambe le mani e girate una delle due parti in senso contrario all’altra per staccarle: il nocciolo rimarrà attaccato a una delle due metà;
- Incidete delicatamente la polpa attorno al nocciolo per staccarlo definitivamente.
Un altro sistema può consistere nel tagliare grosse fette di polpa attorno al nocciolo, prima di sbucciare il mango, oppure lasciando la buccia e utilizzandola come una sorta di contenitore naturale.
Per pulire il mango potete utilizzare lo stesso coltellino che avete usato per tagliarlo, eliminando delicatamente la buccia senza premere troppo per non rovinare la polpa. Potete usare anche un pelapatate, purché venga adoperato con cautela perché la buccia del mango tende a diventare molto scivolosa al tocco.
Come tagliare il mango e presentarlo a tavola
Pelare il mango è l’operazione più difficoltosa, una volta eliminata la buccia, non rimane che ridurlo in pezzi adatti ad essere presentati e gustati.
Esistono diversi sistemi di tagliare il mango, tutti abbastanza semplici da realizzare, ma a una condizione: tenere sempre presente che la polpa del mango è molto delicata, quindi dovrete procedere con movimenti rapidi e decisi per non rovinarla.

Vediamo quindi come si taglia il mango.
- A fettine, il metodo più semplice: una volta diviso il mango in due metà, lo si taglia a striscioline da circa 2 cm di larghezza e 7/8 cm di lunghezza e, quindi, si dispone sul piatto di portata;
- Con una forchetta per pannocchia, il metodo più funzionale per staccare il nocciolo: dopo aver pelato il mango, tagliate le due estremità del frutto e inserite delicatamente da uno dei due lati la forchetta per pannocchie. In questo modo il nocciolo potrà essere estratto e la polpa del mango rimarrà intatta, pronta per essere affettata e gustata;
- A cubetti (a porcospino), il sistema più scenografico per servire il mango: dopo aver diviso il mango in due grosse fette, lasciando il nocciolo al centro, incidete la polpa formando una griglia di quadratini da circa 1,5 cm ognuno, facendo attenzione a non toccare la buccia, quindi ripiegate i due lati della fetta verso l’esterno. In questo modo i cubetti di polpa si apriranno e prenderanno una forma convessa, che ricorda la schiena di un porcospino.
Quando servite il mango tagliato a cubetti potete decidere di staccarli uno ad uno e adagiarli sul piatto di portata, oppure mantenerli attaccati alla buccia, creando così un effetto visivo gradevole e lasciando che siano i commensali a prenderli.
Qualunque sistema decidiate di usare per tagliare il mango, ricordate di prelevare la polpa che rimane attaccata al nocciolo: anche se non avrà un aspetto elegante per permetterle di essere servita, perché sprecarla?.
Ricette con il mango e i consigli per conservarlo

La polpa del mango maturo è soffice, zuccherina al punto giusto, si presta a numerose preparazioni, sia dolci che salate e, in più, è moderatamente calorica.
Aggiunto all’impasto di torte e ciambelle, il mango le arricchisce di dolcezza e aroma e permette di ottenere un risultato finale più morbido.
Il colore giallo della sua polpa rende il mango perfetto per decorare dolci, oltre che per preparare ottimi gelati e macedonie, deliziosi succhi e salutari centrifugati: provate a unirlo alle carote per gustare una bevanda energizzante e depurativa.
Il mango a cubetti dona all’insalata un piacevole gusto dolce e aromatico; con la sua polpa si possono preparare salse di accompagnamento a pietanze di carne o pesce e può anche essere aggiunto alle zuppe di legumi o alle minestre.
Anche se maturo, il mango va tenuto fuori dal frigorifero: a temperatura ambiente si mantiene intatto fino a 5 giorni.
Una volta pelato e affettato, invece, va consumato nel minor tempo possibile perché la sua polpa tende ad annerirsi e a deperire velocemente. Per evitare che si guasti il mango già aperto va conservato in frigo, all’interno di un contenitore a chiusura ermetica e a una temperatura inferiore a 10 gradi.