Generalmente chi ha famiglia e un lavoro a tempo pieno ha poco tempo per cucinare, specialmente nei giorni di routine. Queste persone tante volte devono ricorrere a servizi di delivery o a preparazioni molto semplici, magari rinunciando spesso alle proprie ricette preferite.
Esistono strumenti, come quello che andremo ad analizzare oggi, che permettono di risparmiare una quantità di tempo considerevole, permettendo di preparare anche le ricette più laboriose in un lasso di tempo inferiore.
In questo caso stiamo parlando della pentola a pressione.
Come funziona la pentola a pressione non è noto a tutti, nonostante possa sembrare uno strumento piuttosto comune nelle cucine domestiche.
Nei paragrafi successivi andremo a vedere nello specifico proprio come si usa la pentola a pressione, ma anche vantaggi/svantaggi e molto altro.
Pentola a pressione: come funziona
Andiamo quindi a vedere come funziona la pentola a pressione. Il funzionamento è basato su un meccanismo abbastanza elementare.
C’è un coperchio che chiude la pentola in modo ermetico e impedisce ai liquidi presenti nella stessa di evaporare. Le particelle d’acqua che non evaporano esercitano una vera e propria pressione sul liquido di cottura, opponendosi alla naturale ebollizione.
Questo, all’interno della pentola, porta l’acqua a raggiungere la temperatura di ebollizione compresa tra 120 e 130 °C invece dei soliti 100. Cosa comporta tutto ciò? Una sensibile riduzione dei tempi di cottura.
Le caratteristiche appena descritte rendono questo tipo di pentola ideale per la cottura di carne lessa, brasata, brodi vegetali e di carne.
Insomma tutte preparazioni che richiedono una certa pazienza e che non tutti hanno il tempo e il modo di realizzare quotidianamente.
Pentola a pressione: vantaggi e svantaggi
Dopo aver compreso il funzionamento della pentola a pressione, analizziamo pro e contro di uno strumento di questo tipo. Partiamo dai vantaggi.
Come detto poco fa, è possibile cucinare alimenti che solitamente richiedono cotture piuttosto lunghe, come legumi o carni stufate, in un tempo davvero ridotto, andando a risparmiare pazienza ed energia domestica.
Inoltre, durante la cottura, non è necessario andare a controllare o a girare spesso con il mestolo.
È sufficiente infatti tenere d’occhio la pentola nei primi minuti di cottura e abbassare l’intensità del fuoco non appena la valvola posta sulla parte superiore del coperchio inizia a fischiare.
La distribuzione del calore che la pentola a pressione garantisce è inoltre molto omogenea. Ciò consente di evitare sempre che alcune parti siano più cotte o peggio che si attacchi parte di cibo alle pareti.

Un altro vantaggio altrettanto importante è quello nutrizionale. I contenuti vitaminici, minerali e in generale tutti i nutrienti più preziosi per la nostra salute, vanno spesso a perdersi durante le cotture tradizionali.
Cuocendo con una pentola a pressione invece, questo tipo di sostanze vengono preservate al meglio.
Lo stesso discorso è allargabile alle caratteristiche organolettiche. Anche il sapore dei cibi infatti viene contenuto meglio.
Questo porterà un vantaggio sia a livello sensoriale sia salutistico, perché la quantità di sale, grassi, aromi o spezie che bisognerà aggiungere per ottenere un risultato soddisfacente sarà sicuramente inferiore.
Veniamo poi alle note dolenti, gli svantaggi. Si tratta di aspetti più o meno importanti in base a quello di cui voi avete bisogno.
Innanzitutto il costo, le pentole a pressione costano di più di quelle tradizionali, anche se non parliamo di differenze abissali.
In secondo luogo, e qui ci rivolgiamo in particolare agli appassionati, non è possibile controllare la cottura ne tantomeno assaggiare nel durante.
I cuochi domestici più esigenti dovrebbero insomma rinunciare ai consueti assaggi ed attendere che la cottura sia ultimata.
C’è poi il rischio, più o meno concreto in base alle pietanze, di stracuocere gli alimenti. Dato che la pentola a pressione arriva a dimezzare i tempi di cottura, potrebbero bastare 5-10 minuti in più per rovinare una ricetta.
La pentola a pressione è sicura?
Molti si staranno probabilmente chiedendo se uno strumento così “potente” dal punto di vista culinario possa garantire comunque una sicurezza domestica. Dunque usare la pentola a pressione può essere pericoloso? Vediamo nel dettaglio questo aspetto.
Questo tipo di pentole possiede una valvola, che serve a regolare la pressione presente all’interno. È un sistema piuttosto semplice e sicuro, che evita pericolosi inconvenienti.
Potete notare che la valvola possa essere alzata o abbassata. Questo dipende dalla pressione presente all’interno della pentola.
Nel caso in cui diventi eccessiva, la valvola si alza permettendo al vapore acqueo di fuoriuscire piano piano emettendo un suono che tende a somigliare a un fischio.
Si tratta insomma di uno strumento da cucina sicuro, che non metterà il pericolo la vostra sicurezza domestica.
Quale scegliere
Arrivando a parlare dell’aspetto più commerciale, è opportuno fare una premessa. Le pentole a pressione sono soggette a rigide regole dettate dall’Unione Europea, riassunte con la sigla UNI EN 12778.
Quando andate ad acquistare, fate perciò attenzione che sia presente la sigla appena citata, garantisce la conformità alle norme europee.
Abbiamo notato che sul mercato sono presenti pentole a pressione sempre più all’avanguardia, dotate di display che permette all’utilizzatore di controllare in maniera digitale la temperatura e in generale l’andamento della cottura.
Ci sentiamo anche di consigliarvi di far caso alla capienza. Le pentole a pressione in commercio infatti, hanno un range di capienza in volume che parte da 3 fino a 12 L.
È evidente che ognuno tenderà ad acquistare il prodotto che più si adatta alle proprie esigenze, come avviene in qualsiasi mercato.
Una pentola da 3-5 L basterà per chi vive da solo o con il proprio partner. Al contrario chi possiede una famiglia numerosa e vuole preparare piatti importanti in grandi quantità farà meglio a scegliere una pentola da 8-10 L.
Come si usa la pentola a pressione: consigli e precauzioni

È necessario ora parlarvi dei consigli più pratici, le istruzioni che valgono per ogni tipo di pentola a pressione, con piccole differenze in base alle marche.
Prima di cucinare gli alimenti dovete riempire la pentola a pressione con l’adeguata quantità di liquido di cottura, acqua o brodo che sia. Solitamente all’interno è presente un segno che indica il livello di riempimento raccomandato, che non va mai superato.
Dopo aver preparato le basi culinarie della preparazione che intendete fare è il momento di chiudere la pentola a pressione. È un’operazione apparentemente difficile ma che è in realtà facilmente eseguibile.
Vi basterà posizionare il coperchio sopra la pentola seguendo le linee di aggancio, dopodiché abbassate la maniglia e controllate che il tutto risulti fermo.
E per aprire la pentola a pressione a fine cottura? Stesso procedimento, ma al contrario.
Durante la cottura, i primi minuti sono fondamentali. Iniziate a fiamma vivace, la temperatura salirà velocemente e la valvola produrrà un fischio, facendo iniziare a uscire il vapore.
Da quel momento ponete la fiamma al minimo, o comunque diminuitela sensibilmente, e cominciate da lì a calcolare le tempistiche di cottura.
Quando la cottura è terminata spegnete la fiamma e aspettate qualche minuto prima di aprirla, dando modo al vapore di fuoriuscire totalmente.
Pulizia e manutenzione della pentola a pressione
L’uso della pentola a pressione è quindi potenzialmente facile per tutti, basta destare attenzione. Altrettanta cura va dedicata alla manutenzione.
Innanzitutto la valvola di esercizio. È necessario pulirla dopo ogni utilizzo, meglio se svitata e poi rimontata. In ogni caso leggete attentamente le istruzioni della casa madre.
La pentola potete lavarla a mano o in lavastoviglie, evitando naturalmente di porre in quest’ultima il coperchio. Nel caso in cui ristagnino odori indesiderati, potete usare un po’ d’aceto immerso nell’acqua a bollore per una decina di minuti.
Il coperchio possiede solitamente delle guarnizioni in gomma, che è bene preservare al meglio. Evitate saponi aggressivi o spugnette abrasive, che potrebbero compromettere l’integrità del materiale.